Inflazione e investimenti: come guadagnare in questo periodo così particolare

Inflazione e investimenti sono due termini che sembrano contrastanti: la Banca d’Italia consiglia come muoversi

Già prima che la Russia attaccasse l’Ucraina, i prezzi delle materie prima erano in salita. Infatti una cenno di pesante inflazione si era registrato già alla fine del 2021. Con l’inizio del conflitto nel febbraio 2022, l’energia è costata molto di più.

Inflazione e investimenti
Inflazione e investimenti (foto Adobe) Vostrisoldi.it

Bollette pesanti, prezzi dei carburanti alle stelle: gli europei stanno ancora affrontando gravi conseguenze economiche. L’inflazione nell’Eurozona rimane attorno al 7% su base annuale e in crescita dello 0,7% nel mese di aprile. In Italia la situazione è tra le peggiori con dati che registrano l’8,2%.

Inflazione e investimenti: come tutelare i propri risparmi e cercare di guadagnarci

Come possono muoversi i risparmiatori per affrontare la crisi e non restare inghiottiti? Anche i soldi tenuti in banca risentono dell’inflazione, perdendo di valore. La miglior soluzione è l’investimento ma visti i tempi, i timori e le incertezze, non è facile prendere questa decisione.

Inflazione e investimenti
Come far fruttare i risparmi (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

La Banca d’Italia ha dato dei suggerimenti. Innanzitutto è importante diversificare gli investimenti, ossia attuarli in diversi prodotti:  depositi, titoli di Stato, azioni e obbligazioni delle imprese, materie prime, immobili e altro. Secondo l’istituto questa strategia aiuta a contrastare gli effetti negativi di aumenti non previsti dell’inflazione.

Infatti quando i prezzi salgono, solitamente aumentano anche i tassi di interesse e i rendimenti delle attività finanziarie. Per tale motivo si consiglia di investire una parte dei propri risparmi in strumenti con scadenza a breve termine o a tasso variabile. In questo modo è possibile reinvestirei fondi scaduti o che scadranno a breve a tassi che sono aumentati per via dell’inflazione.

La Banca d’Italia pone attenzione su un altro punto e fornisce un secondo suggerimento: bisogna stare attenti ai rendimenti reali, che possiamo chiamare anche veri. Sono quelli che fanno nel tempo danno maggiore potere d’acquisto ai risparmi investiti.  Infatti quando si parla di rendimenti, ci si riferisce a rendimenti nominali, ossia al tasso di crescita del capitale investito. Per conoscere il vero tasso di crescita del potere di acquisto del nostro capitale, bisogna  sottrare ai rendimenti nominali il tasso atteso d’inflazione.

Per fare un esempio, il capitale investito in uno strumento che rende il 3%, con un’inflazione del 2% avrà una crescita solo dell’1% in termini di beni e servizi che si potranno acquistare. Soprattutto negli ultimi anni per avere rendimenti positivi è purtroppo necessario investire in strumenti relativamente rischiosi, con rendimenti più alti poiché in questo modo si compensa l’inflazione.

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