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Attualità

Reddito alimentare 2023: contrasto allo spreco di cibo e un aiuto | A chi è rivolto

Tra le molte misure inserite all’interno della Legge di Bilancio 2023 ce n’è una che è stata e sarà finanziata in parte proprio con i soldi tolti al Reddito di Cittadinanza: si tratta del reddito alimentare che si affiancherà anche alla carta risparmio spesa.

Cibo donato ai poveri (foto canva – vostrisoldi.it)

La Manovra voluta dal governo guidato da Giorgia Meloni sta per concludere il suo percorso di approvazione e all’interno ha trovato posto un emendamento con cui si cerca di coniugare la lotta allo spreco alimentare con il sostegno alle famiglie più povere e che non riescono a far quadrare il pranzo con la cena. Si tratta di un sistema denominato reddito alimentare ed è, nell’ambito del sostegno alla povertà, una prima volta in assoluto.

Questo reddito alimentare 2023 non è infatti nessun tipo di bonus o sgravio economico ma si tratta di un sistema per mettere in comunicazione la rete della grande distribuzione organizzata con chi ha bisogno di mangiare con un sistema simile a quello che, per esempio, succede con tante associazioni che si occupano dei poveri ma in un modo più strutturale e strutturato. Ecco quindi in che cosa consiste il reddito alimentare e cosa vedremo nel 2023.

Reddito alimentare e carta risparmio spesa: aiutare i poveri riducendo lo spreco

Pacco alimentare (foto canva – vostrisoldi.it)

Se da una parte la carta risparmio spesa dovrebbe assomigliare a grandi linee a una delle misure che sono già presenti, quella del reddito alimentare è invece una novità assoluta. Si tratta di un circolo virtuoso che permetterà di raccogliere dai negozi appartenenti alle catene della grande distribuzione organizzata tutto il cibo che non può più stare sugli scaffali per diversi motivi, primo fra tutti la data di scadenza che si avvicina e che rende quindi difficile smaltire il prodotto.

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Ma anche tutto ciò che non ha una confezione integra viene spesso tolto dallo scaffale e poi buttato. Con il reddito alimentare, utilizzando una app, chi si trova in uno stato di povertà assoluta potrà richiedere e prenotare uno o più pacchi composti proprio con i beni di prima necessità raccolti dai negozi. In questo modo ciò che risulta invenduto troverà comunque qualcuno che lo accetterà di buon grado anche se magari la confezione è un po’ ammaccata o se va consumato in giornata perché sta per scadere.

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Come accennato, il reddito alimentare dovrebbe essere diretto alle famiglie in povertà assoluta anche se si aspetta, dopo l’approvazione della Manovra, il decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro. Ad inaugurare questo percorso saranno alcune città metropolitane, nelle quali maggiore è probabilmente l’incidenza dei poveri e minore le possibilità da parte delle associazioni di coprire effettivamente tutti coloro che hanno bisogno. In totale ci sono 1,5 milioni di euro stanziati per il 2023 e altri 2 milioni di euro a partire dal 2024 per una misura che è già stata trasformata in strutturale.

Valeria Poropat