Truffa bancaria: ecco chi paga se il cliente perde i suoi soldi

Spesso ci si chiede di chi sia la colpa in caso di truffa bancaria o phishing. Una sentenza della cassazione di Palermo lo chiarisce.

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Truffa online (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

Il phishing è una particolare forma di truffa in cui i malintenzionati, fingendosi qualcuno che non sono, cercano di carpire dati sensibili ai cittadini, come ad esempio i dati per accedere al conto corrente. Di solito il phishing è accomunato allo spoofing, che consiste nel falsificare il mittente rendendolo simile a un ente apparentemente attendibile, come una banca o un ente pubblico.

Facciamo un esempio: vi arriva un messaggio dalla vostra banca che invita a cliccare su un link per confermare che non siete voi gli autori di movimenti sospetti sul vostro conto. Il messaggio arriva dallo stesso numero con cui di solito arrivano le comunicazioni della banca e il messaggio è attendibile. Voi cliccate sul link e inserite i dati di accesso al conto corrente e subite u. furto. Di chi è la colpa?

Phishing: è colpa del truffato non della banca, lo dice una sentenza

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Truffa bancaria (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

Se un cliente di una banca viene truffato con il phishing la responsabilità è sua e non dell’istituto di credito. Lo ha stabilito la corte di Cassazione di Palermo con una recente sentenza che segna un precedente per questo tipo di controversie, in cui il cittadino truffato richiede un risarcimento alla banca.

Nel caso specifico di Palermo il correntista aveva contestato alla banca un’operazione fraudolenta di bonifico eseguita per via telematica sul proprio conto da una terza persona. Nella causa di primo grado, il Tribunale di Palermo aveva condannato la banca a rimborsare al titolare del conto corrente, affermando che l’istituto di credito non aveva adottato misure di sicurezza idonee. La decisione è stata poi riformata dalla sentenza della Corte d’Appello di Palermo, per poi essere confermata dalla Suprema Corte.

Il fenomeno del phishing e delle truffe online in generale è sempre più dilagante e sono sempre più i cittadini che ne cadono vittime. Molte associazioni puntano il dito contro una mancanza di educazione digitale, anche da parte degli istituti di credito, in merito ai rischi a cui possono andare incontro i correntisti e come possono proteggersi.

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