Pensione anticipata: l’assegno non potrà superare i 2.818 euro? I dettagli

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto quota 103, il nuovo sistema di pensione anticipata. vediamo come funziona e a chi conviene.

Pensione anticipata: quota 103
Pensione (foto Adobe – Vostrsoldi.it)

La pensione anticipata introdotta dall’ultima Legge di Bilancio del 2023 consente il pensionamento anticipato con 62 anni d’età e 41 anni di contributi al 31 dicembre 2022 oppure 62 anni e 41 anni di contributi maturati tra il 1° gennaio 2023 ed il 31 dicembre 2023. Si tratta della cosiddetta “Quota 103”, un nuovo canale di accesso alla pensione riservato a tutti i lavoratori (dipendenti, anche del pubblico impiego, autonomi, parasubordinati) iscritti a forme di previdenza pubbliche obbligatorie.

Anche se il meccanismo di calcolo dell’assegno non subisce penalizzazioni l’importo della pensione ottenibile con Quota 103 non può eccedere il valore di cinque volte il trattamento minimo Inps stabilito per ciascun anno sino al raggiungimento dell’età di vecchiaia. Ciò determina che l’importo dell’assegno non potrà mai superare i 2818 euro. Vediamo i dettagli di questa misura e a quali lavoratori converrebbe.

Quota 103: come funziona e a chi convieneù

Pensione anticipata e quota 103
Quota 103 (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

Per poter andare in pensione con Quota 103 bisogna aver raggiunto i 62 anni di età e maturato almeno 41 di contributi. Facendo due calcoli dunque possono usufruirne coloro che sono nati entro il 1961 e che hanno cominciato a lavorare entro il 1982. Ma in base alle simulazioni di calcolo a non tutte le annate in questione conviene optare per la pensione anticipata.

A trarne vantaggio infatti sarebbero solo i nati nel 1961 e con 41 anni di contributi. Nel calcolo dell’importo della pensione bisogna infatti tener conto del fatto che più tardi si smette di lavorare maggiore sarà l’importo che verrà liquidato. Per questo motivo, se un lavoratore decide di andare in pensione in anticipo sfruttando Quota 103, quindi a 62 anni con 41 di contributi versati, potenzialmente potrebbe perdere almeno il 17,1% di rendita rispetto alla pensione che avrebbe se aspettasse quella di vecchiaia, prevista a 67 anni.

La pensione con la Quota 103, come abbiamo visto, prevede un tetto massimo all’importo mensile della pensione, fissato per il 2023 a  2.818,65 euro lordi mensili. A pesare sono quindi il numero di anni di anticipo rispetto ai 67 anni, visto che questa decurtazione dell’importo finirà solo al compimento dell’età ordinaria con cui si accede alla pensione di vecchiaia.

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