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Fisco e Tasse

Tari, rimborso 2023: chi può richiederlo e come inoltrare la domanda

Ci sono casi in cui si può richiedere il rimborso sulla tassa dei rifiuti, ovvero la TARI. Ma chi può farne domanda per il 2023?

Persona che divide rifiuti di plastica (Canva) – VostriSoldi.it

Fare la raccolta differenziata è essenziale per mantenere più pulito e ecologico il nostro pianeta, e oggigiorno ormai tutte le città sono munite di un servizio di raccolta rifiuti con giorni dedicati a diversi tipi di smaltimento. Ovviamente, ciò ha un costo, ed è per questo che annualmente paghiamo la TARI, ovvero la tassa sui rifiuti.

Si tratta di un importo che varia da persona a persona, e tiene conto della metratura dell’abitazione e del numero di persone che ci vivono, ovvero da quanti individui è composto il nucleo familiare. Inoltre, essendo municipale, i parametri variano da comune a comune. Ci sono alcuni casi, tuttavia, nei quali è possibile richiederne il rimborso, a patti di avere determinati requisiti. Ecco di quali si tratta.

Come richiedere il rimborso della TARI per il 2023

Donne che smistano i rifiuti (Canva) – VostriSoldi.it

Essendo una tassa, e non un imposta, i cittadini hanno diritto a richiederne il rimborso, in seguito a disservizi. Le tasse infatti si pagano a fronte di un corrispettivo servizio, e se questo è insufficiente o insoddisfacente, si ha diritto di avere i soldi o parte di essi spesi indietro. La legge 143 del 2013 stabilisce che qualora il disservizio avesse messo a repentaglio la salute e la sicurezza del cittadino, questo ha il diritto di pagarla solo per il suo 20%, a fronte naturalmente di una certificazione Asl.

Inoltre, anche chi ha un punto raccolta troppo distante dall’abitazione può chiedere uno sconto, arrivando a pagarla solamente per il suo 40%. Naturalmente, la domanda va sottoposta seguendo apposite procedure, poiché in caso contrario non verrebbe accettata. Si può decidere di collegarsi al sito del Comune di appartenenza e scaricare e compilare il modulo, oppure andare di persona in uno degli uffici municipali preposti.

Infine, è sempre bene pagarla, poiché chi non lo fa o salda in ritardo, sono previste sanzioni piuttosto salate: di solito la penale equivale al 30% dell’importo originale. Se si tratta di un mancato pagamento prolungato negli anni, può addirittura configurarsi il reato di evasione fiscale, se l’ammontare supera i 30.000 Euro.

Amanda Merli