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Attualità

Pensione a 67 anni: i dubbi presentati per determinati lavori

Pensione a 67 anni: tutti i dubbi che sono stati presentati per determinati lavori. Oggi vi chiariremo tutto quello di cui avete bisogno

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Negli ultimi giorni, per moltissime persone si è riaccesa la speranza di poter ottenere la pensione prima dei 67 anni.

Con il passare degli anni, le persone che speravano di poter lasciare il lavoro ad una età ragionevole, si sono costretti all’idea di dover continuare a uscire ogni giorno per guadagnarsi da vivere perché più il tempo passava, più la soglia dell’età pensionistica veniva rimandata di un anno. Così, ad oggi, i lavoratori sanno per certo di dover continuare a svolgere il loro mestiere fino ai 67 anni. Comunque sia, la speranza è l’ultima a morire: e, di recente, qualcosa ha fatto pensare ad alcuni che questa soglia di età potrebbe subire un cambiamento.

Pensione a 67 anni: tutto quello che ti serve sapere

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Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durino, durante un monologo il 18 aprile, ha rivelato che: “supereremo la legge Fornero sulle pensioni. La sostenibilità è determinante, abbiamo iniziato un percorso, abbiamo iniziato con quota 100 e quota 41 con 62 anni di età“.

Il leghista ha sottolineato che tanti incidenti, in effetti, avvengono perché i lavoratori che hanno superato una certa soglia di età non sono più portati per fare certe cose. Dunque, Durino crede che chi ha 65-66 anni, anche se non ha la contribuzione che serve per andare in pensione, le persone dovrebbe andare ugualmente per potersi riposare dopo tanti anni di lavoro.

Tra l’altro, di recente i dati sugli ultimi studi epidemiologici sulle patologie crescenti sono aumentati in un modo particolare. Vittorio D’Oria, medico esperto in malattie professionali degli insegnanti, ha dichiarato che è emerso un drastico aumento delle diagnosi psichiatriche nelle inidoneità lavorative per motivi di salute.

Dunque, per farla breve, allungare l’età per lavorare è direttamente proporzionale all’aumento delle malattie, per questo motivo bisognerebbe preoccuparsi molto di più per la salute mentale dei lavoratori e cercare di mandare in pensione chi non ha più la forza fisica e mentale per continuare a fare lavori d’ufficio e in modo particolare lavori manuali.

Antonella Panza