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Aiuti economici

Assegno Unico non arriva: ecco cosa fare per risolvere velocemente la situazione

Nato nel marzo del 2022 l’Assegno Unico erogato dall’INPS è ormai a pieno regime. Ma sussistono ancora ritardi e disguidi

Alla fine del 2021, in piena pandemia da coronavirus covid-19 e con la Guerra tra Russia e Ucraina alle porte, in Italia sono state varate due riforme fiscali di valore strutturale. Le prima è quella relativa alla riduzione degli scaglioni IRPEF da cinque a quattro. La seconda è stata il varo del cosiddetto Assegno Unico, uno strumento che ha sostituito, in toto, i vecchi Assegni Familiari, ANF assorbendo, al suo interno, altri sette diversi istituti di sostegno economico alle famiglie.

Assegno Unico: compilazione (Foto Canva – vostrisoldi.it)

La riforma, varata con consenso di tutte le forze parlamentari, è operativa da marzo 2022. Da allora milioni di cittadini hanno imparato a prendere confidenza con uno strumento lungamente invocato dalle associazioni per la difesa della famiglia. All’inizio non è stato facile capire che l’Assegno Unico sarebbe stato, di fatto, un secondo stipendio, che la busta paga diminuiva ma che, al tempo stesso, la somma dello stipendio più l’assegno era a saldo positivo.

Assegno Unico, i passi pratici per recuperarlo

Il tempo però, è come sempre galantuomo, e dopo una fase di rodaggio, a 15 mesi dall’entrata in vigore dello strumento, la situazione si è consolidata e stabilizzata. Esistono però, e va sottolineato per dovere di cronaca, alcune sacche grigie di errori, disguidi, riduzioni e perfino revoche dell’Assegno Unico che creano problemi, proteste e disagi. Una delle principali riguarda la mancata erogazione del dovuto da parte dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.

Assegno Unico Fondi: INPS (Foto Canva – vostrisoldi.it)

Cosa fare in questi casi? Il primo passo è, ovviamente, quello di rivolgersi al Contact Center INPS o in alternativa ad un Patronato di propria fiducia per scoprirne la causa. Le principali in genere sono quattro: i figli hanno raggiunto i 21 anni di età, scadenza ultima per usufruire del servizio, la condizione di disabilità dichiarata è diversa da quella indicata in sede di domanda, si è divenuti percettori del Reddito di Cittadinanza, le coordinata bancarie indicate non sono corrette.

Assegno Unico: soldi (Foto Canva – vostrisoldi.it)

Ma niente paura. Se si ha diritto all’Assegno Unico e si riscontra un errore le soluzioni ci sono e sono a portata di mano. Per i più avvezzi alla tecnologia è sufficiente collegarsi tramite autenticazione con SPID o CIE al sito ufficiale dell’INPS e correggere i dati. La stessa INPS in automatico verifica la correttezza dei dati incrociandoli con quelli del proprio database e rimetterà in pagamento l’Assegno. In alternativa si può presentare una nuova domanda i cui tempi di verifica sono brevi ed efficaci. Se non avete confidenza con la tecnologia fatevi aiutare da un Patronato l’effetto pratico sarà lo stesso

Giovanni Cardarello