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Assegno Unico, quali saranno gli importi dal 1 luglio 2023

Cambiano gli importi dell’assegno unico e universale per i figli a carico a partire dal mese di luglio

Assegno unico, nuovi importi (Canva)

 

L’assegno unico e universale è stato introdotto lo scorso anno in sostituzione dell’assegno familiare per quanto riguarda i figli a carico fino all’età di 21 anni. L’assegno familiare resta in vigore per altri familiari a carico come, ad esempio, i coniugi. L’assegno permette di avere un incremento delle risorse per le famiglie più numerose.

Assegno unico, arrivano nuovi importi da luglio

assegno unico(Canva)

Inoltre la grande novità è che viene slegato dal rapporto di lavoro. L’assegno unico spetta anche ai lavoratori autonomi mentre in passato soltanto ai lavoratori subordinati con busta paga. Quest’anno è prevista una novità che si concretizza da luglio per quanto riguarda gli importi. Infatti, a partire dal prossimo mese gli assegni saranno rivalutati in relazione al tasso di inflazione medio dello scorso anno.

Come per le pensioni, anche per gli assegni a sostegno delle famiglie è prevista la rivalutazione in base all’aumento del costo della vita. La rivalutazione definita fino a dicembre 2023 è del 8,1 per cento così come indicato dall’ultima circolare dell’Inps del 9 giugno. Come si può vedere dalla tabella allegata alla circolare gli importi dell’assegno unico a partire dal mese di luglio vanno da 189,2 euro al mese escluse le varie maggiorazioni previste dalla normativa per i redditi più bassi e fino a 16.215 euro al mese.

Tali importi saranno così erogati secondo quanto previsto dalla tabella allegata al messaggio dell’Inps a partire dal mese di luglio. L’assegno unico da quest’anno offre anche una maggiorazione del 50 per cento in caso di neonati e fino al primo anno di età. Maggiorazione che si aggiunge nella stessa misura anche dal quarto figlio in poi a prescindere dall’età.

L’assegno unico e universale oltre a comportare un aumento dell’assegno rispetto al passato specie per le famiglie con più figli a carico ha anche altri risvolti pratici positivi. Infatti non è più il datore di lavoro a fare da tramite con l’Inps per l’erogazione del sostegno per i familiari a carico. Infatti, è l’interessato stesso a dover richiedere il sostegno all’ente erogatore, ossia l’Inps.

Marcello Pelillo