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Lifestyle

I robot aspirapolvere ci spiano? Facciamo chiarezza

Un elettrodomestico sempre più presente in casa, il robot aspirapolvere, può trasformarsi in una spia? E se sì, chi la utilizzerebbe?

Robot aspirapolvere (foto canva – vostrisoldi.it)

In tutto il mondo aumenta progressivamente il numero di abitazioni e luoghi che fanno affidamento sulla tecnologia per la gestione di alcune attività. In alcuni casi si tratta semplicemente di sistemi di automazione che, per esempio, permettono di gestire gli ingressi in un luogo di lavoro strisciando un badge. Altre volte si tratta invece di dispositivi che aiutano a vivere la casa in modo migliore.

Tapparelle con il telecomando o direttamente collegate allo smartphone che le alza e le abbassa in base all’orario o alla luce presente all’esterno. Campanelli intelligenti che possono essere controllati anche a distanza, per parlare eventualmente con il postino o con il corriere senza quindi perdere giornate di lavoro o dovere rincorrere pacchi tra depositi e uffici postali. E poi ci sono tutti i piccoli elettrodomestici che si stanno trasformando in compagni più reattivi della vita di tutti i giorni. Un piccolo elettrodomestico che sta diventando onnipresente è il robot aspirapolvere, ma una delle funzioni dei modelli più blasonati potrebbe trasformarlo in una spia?

Il robot aspirapolvere ti guarda! Cosa c’è di vero

Robot aspirapolvere in casa (foto canva – vostrisoldi.it)

Un piccolo scandalo che ha coinvolto uno dei produttori più famosi al mondo di robot aspirapolvere sta portando molti a domandarsi se questi piccoli elettrodomestici utilissimi per le pulizie in casa possano in realtà trasformarsi in spie e essere utilizzate quindi da malintenzionati.

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Il funzionamento dei modelli più tecnologicamente avanzati prevede la scansione degli ambienti in cui il robot si muove utilizzando delle telecamere poste sulla sommità dell’apparecchio. Queste immagini che vengono raccolte tecnicamente servono solo all’aspirapolvere e al team che cerca di migliorare la sua intelligenza artificiale. Si tratta quindi di una attività legata al machine learning. Ma se queste immagini o i video devono essere utilizzati per migliorare l’algoritmo dell’apparecchio potrebbero essere visualizzati dagli sviluppatori del software.

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Una situazione che, nella peggiore delle ipotesi potrebbe anche portare ad una invasione della privacy vera e propria. E collegandosi a una rete in realtà c’è anche il rischio che l’apparecchio sia controllato direttamente da qualche criminale. Se temi un’invasione della privacy, il primo consiglio è quello di evitare strumenti troppo avanzati ma se decidi di acquistare un robot aspirapolvere puoi anche decidere che l’apparecchio non deve collegarsi ai server di chi lo ha realizzato ma solo alla rete locale e per il tempo strettamente necessario eventualmente ad effettuare un aggiornamento.

Valeria Poropat