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Fatture: cosa scrivere e come compilarle in modo corretto | Attenzione a questo aspetto

Per chi lavora in proprio, è fondamentale saper fare la compilazione fatture nel modo corretto. Vediamo allora come scriverla alla perfezione.

Una fattura (Canva) – Vostrisoldi.it

Si tratta di un documento fiscale che va obbligatoriamente emesso per chi è in possesso di una partita iva e vende un bene o offre un servizio. Saper effettuare alla perfezione la compilazione delle fatture risulta così indispensabile, poiché in caso contrario si rischiano pesanti multe da parte dello Stato. Eppure, molte persone, in particolare se alle prime armi, compiono parecchi errori, e si ritrovano costretti a dover richiedere l’intervento di un esperto.

In realtà, benché possa sembrare complicato, compilare questo tipo di documento è più semplice di quanto di pensi, a patto di non dimenticarsi poche regole. Ad essere esclusi dall’obbligo di fattura sono i negozi al dettaglio, che emettono lo scontrino fiscale, oltre ad agenzie di viaggio con regime speciale o agricoltori e pescatori con regime esonerativo. Il documento potrà essere cartaceo o elettronico.

Compilazione fatture: come farla nel modo corretto

Una coppia alle prese con una fattura (Canva) – Vostrisoldi.it

Partiamo subito dai dati che obbligatoriamente andranno inseriti: la data di emissione della fattura, il numero della fattura, il nome, cognome, indirizzo, partita iva e CF della persona che presta il lavoro, il nome della società o della persona che riceve il servizio, il suo indirizzo, partita iva e codice fiscale. Oltre a questo andrà indicata la descrizione dell’attività, la rivalsa Inps del 4% (facoltativa), l’importo lordo, la percentuale Iva e l’importo netto.

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In particolare, si dovrà fare attenzione al numero progressivo delle fatture, che andrà da 01 in avanti, mentre chi userà la fattura elettronica si troverà già con il numero preimpostato dal software. Da non dimenticare, poi, l’imposta di bollo di 2 Euro, obbligatoria per importi superiori a 77,47 Euro.

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E per concludere, non dimentichiamoci di conservare le fatture per 10 anni, sia quelle emesse che quelle ricevute, non necessariamente in formato cartaceo, ma anche scansionate o fotografate, a patto che sia possibile stamparle, stabilisce l’Agenzia delle Entrate. Le fatture elettroniche possono anche essere conservate tramite il servizio proprio dell’Agenzia o con il software di nostra scelta.

 

Amanda Merli