Ci sono alcuni trucchetti da mettere in atto durante un colloquio di lavoro: servono a evitare quei trabocchetti che di solito te lo fanno perdere!
Quando si è alla ricerca di un nuovo impiego, uno degli aspetti che più spaventa è di sicuro il temuto colloquio di lavoro, di solito 20/30 minuti in cui si deve fare buona impressione sull’intervistatore, per poter avere qualche speranza di ottenere il posto dei nostri sogni. Oltre a presentarsi con il look giusto, bisogna anche informarsi sull’azienda e esercitarsi a illustrare il nostro curriculum vitae per non apparire impreparati.
Ma, come ben sa chi ha già avuto a che fare con questo tipo di colloqui, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, nella forma di particolari domande che i recruiter possono farvi e che spesso sono proprio quelle che vi mettono in crisi, lasciandovi spiazzati. Ci sono tuttavia modi per superare il momento di difficoltà dando risposte furbe, che non vi metteranno in cattiva luce e vi daranno modo di superare il “momentaccio“.
Una tra le richieste più tipiche che ci si sente fare in sede di colloquio di lavoro è di elencare i propri pregi e difetti. Una classica domanda trabocchetto, che può addirittura inficiare, a volte, il risultato finale dell’intervista. Come rispondere nel modo corretto?
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Il consiglio è di mostrare un moderato entusiasmo nel momento di elencare i nostri pregi, spiegando anche come si sta cercando di mitigare i propri difetti. Altro trucchetto è quello di parlare di pregi che potrebbero essere utili per il posto di lavoro per il quale ci si presenta, mentre potremo parlare di difetti che non abbiano una grande influenza al riguardo.
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Nel momento in cui parliamo di un nostro lato positivo, cerchiamo sempre di fare un esempio pratico di come lo si è utilizzato, mentre nel parlare dei nostri difetti, spieghiamo in che modo stiamo cercando di superarli.