IMU sulla prima casa e residenza: attenzione a questo cavillo importante

Per accedere alle agevolazioni sull’imu della prima casa è necessaria la residenza? Attenzione a questo particolare, potrebbe costare caro.

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Imu e residenza, il dettaglio che non devi farti sfuggire (canva-vostrisoldi.it)

L’IMU, ovvero l’imposta municipale propria, è un tributo comunale che viene corrisposto da coloro che possiedono dei beni immobiliari di proprietà che siano essi terreni o fabbricati. Il suo pagamento avviene tramite il ModelloF24 e può essere corrisposto in due rate oppure in una unica operazione. L’importo dell’imu viene calcolato sulla base di aliquote decise dal Comune in cui si trova l’immobile, attraverso i cosiddetti codici tributo.

Fino al 2011 era necessario pagare il l’imu anche sulla prima abitazione, ma da quella data la normativa ha subito numerose modifiche e nel 2012 questa imposta è obbligatoria solo per le abitazioni diverse da quella principalePer evitare di pagare l’imposta ed accedere alle agevolazioni è necessaria, quindi, la residenza presso di essa. Cosa accade nei casi in cui, per diverse ragioni, si è impossibilitati temporaneamente a trasferirvi la residenza?

IMU prima casa, attenzione a questo particolare

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Residenza temporanea e imu (canva-vostrisoldi.it)

La legge è molto chiara, per beneficiare delle agevolazioni sulla prima casa ed evitare di pagare l’IMU è necessario trasferirvi la residenza. Quando questo non è possibile è previsto un periodo pari a 18mesi in cui è possibile non pagare l’IMU in attesa della residenza. Il mancato trasferimento della residenza deve essere però legato ad evento di forza maggiore.

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La legge impone che questo evento sia dimostrabile, e che il mancato trasferimento sia legato ad un evento imprevedibile non imputabile al contribuente. Tra questi eventi vi rientrano i lavori di ristrutturazione o l’inagibilità momentanea della proprietà. Dimostrato l’evento di forza maggiore, il contribuente potrà richiedere una deroga grazie alla quale verrà applicata la momentanea esenzione per un periodo pari a 18 mesi.

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Trascorso questo periodo il contribuente dovrà trasferire la residenza presso l’immobile o pagare regolarmente l’imu.
In alcuni casi però è possibile richiedere una riduzione dell’imu, come nei casi in cui l’immobile viene dato in comodato d’uso a parenti a patto che il contratto sia registrato, il comodatario utilizza quell’immobile come casa principale e il proprietario vive nello stesso comune in cui si trova l’immobile dato in comodato.

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