Benché non tutti lo sappiano, anche il mutuo può andare in prescrizione, e quindi non dover più essere pagato. Vediamo in quali casi.
Può capitare, per diversi motivi, di non riuscire ad onorare i nostri debiti, e ritrovarci ad avere bollette non pagate o rate di finanziamenti o acquisti non pagate in toto. In questo caso, è molto probabile che si venga contattati da una società di recupero crediti, che richiede, appunto, il pagamento di quanto dovuto, spesso gravato anche dagli interessi accumulati negli anni. Ciò che non tutti sanno, tuttavia, è che i debiti dopo un tot di tempo cadono in prescrizione.
Cosa si intende con questa espressione, e cosa comporta? E’ ciò che accade se per un certo periodo il creditore non contatta il debitore, non inviandogli una raccomandata o una Pec con la quale richiede il saldo del debito. Si tratta di anni che variano a seconda del debito, e che possono andare da 1 anno fino a 10 anni. Anche il mutuo può andare in prescrizione. Vediamo cosa succede, quindi, in questo caso.
Quando un mutuo cade in prescrizione: tutto quello che c’è da sapere
Per prima cosa, bisogna sottolineare quanto sia raro, da parte dei creditori, non richiedere nei giusti tempi quanto gli è dovuto. Ciò tuttavia può capitare, anche se per interrompere e farla ricominciare da capo è sufficiente una sua comunicazione scritta.
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Le parcelle dei professionisti, ad esempio, si prescrivono in 3 anni, anziché 10, mentre per le bollette il tempo è ancora minore, soltanto 2. Non è il caso del mutuo, come è facilmente intuibile, che invece viene prescritto dopo 10 anni dalla sua fine. Cosa significa?
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Ciò sta ad indicare che se dopo 10 anni dalla conclusione del mutuo (che sia di 20, 25 o 30 anni), il creditore non avrà mai contattato il debitore, la prescrizione sarà andata a buon fine, e la persona non dovrà più dare nulla. Una possibilità, tuttavia, che raramente accade. Il consiglio è quello di rispettare gli impegni ed evitare di ritrovarsi con debiti che potrebbero comportare anche il pignoramento.