PEC europea, è obbligatorio attivarla: cos’è e cosa accade se non la si ha

La PEC Europea è l’evoluzione della più classica posta elettronica certificata. A chiedere questo aggiornamento l’Unione Europea

che cos'è la pec europea
PEC europea – Adobe – VostriSoldi.it

La Posta Elettronica Certificata è diventata molto diffusa poiché è comoda, conveniente e sicura. Questa tipologia di e-mail consente di inviare e ricevere messaggi che hanno lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno. L’attivazione della PEC è molto economica, con un costo annuo di pochi euro per la tipologia standard, pari al prezzo di una sola lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

Le imprese e i liberi professionisti sono obbligati a possederne una, ma anche i privati possono trarne vantaggio in diverse circostanze, ad esempio per partecipare a concorsi pubblici. E ora ci sono novità in arrivo riguardanti questo mezzo di comunicazione, che potrebbero rendere ancora più conveniente e accessibile l’utilizzo della PEC.

Pec Europea, che cos’è e i rischi per chi non l’attiva

come cambia la pec
PEC europea – Adobe – VostriSoldi.it

La Posta Elettronica Certificata (PEC) sta subendo una rapida evoluzione, con importanti progressi già compiuti per garantire la sicurezza e l’integrità dei messaggi inviati e ricevuti tramite questo strumento. Sebbene l’Italia sia stata la prima ad adottare la PEC, gli altri Paesi hanno seguito strade diverse nel loro sviluppo.

Per tale ragione, si rende necessario uniformare il sistema a livello europeo, in modo da evitare eventuali difficoltà e disomogeneità. È importante adeguarsi ai requisiti richiesti dalla nuova PEC, in linea con il processo di sviluppo avviato nel 2018, affinché cittadini, aziende, enti e uffici della pubblica amministrazione di tutta l’Unione Europea possano comunicare in modo uniforme e sicuro tramite questa nuova forma di posta elettronica certificata.

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Partite iva più recenti: nel 2023 nuove voci per determinate tipologie di lavoro

È essenziale partecipare attivamente al processo di sviluppo delle telecomunicazioni a livello europeo. Nel 1988 è stato creato l’ETSI, un organismo che mira a standardizzare le tecnologie in tutta l’Europa. Inoltre, il regolamento e IDAS forniscono la normativa necessaria per gestire tutti i sistemi di identificazione elettronica.

Non bisogna dimenticare che, per garantire la rilevanza giuridica della PEC, è fondamentale che sia univoca e che il soggetto a cui si riferisce sia adeguatamente identificato e certificato. Per questo motivo, l’identificazione e la certificazione dei soggetti che utilizzano la PEC sono importanti requisiti per garantire la validità legale dei messaggi inviati tramite questo strumento di posta elettronica certificata.

Come aggiornare la propria PEC

Il nuovo standard ETSI, pubblicato lo scorso giugno, sta aprendo la strada alla REM, ovvero alla Registered Electronic Mail. La nostra PEC diventerà un efficace strumento di comunicazione transfrontaliero sicuro, ma sarà necessario riconoscere l’utente tramite lo SPID, la CIE, la firma digitale o la Carta Nazionale dei Servizi, e attivare l’autenticazione a due fattori.

Ciò significa che, oltre all’username e alla password, l’accesso richiederà l’inserimento di un codice temporaneo fornito all’utente. Sarà obbligatorio passare alla PEC Europea e, nel caso di PEC utilizzate da più soggetti, sarà necessario attivare l’accesso multi-utente, così che ognuno possa accedere con le proprie credenziali.

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> 730, obbligatorio fare la dichiarazione: dove recarsi per non spendere nulla

Non sono previste sanzioni per chi non si adeguerà, ma c’è il rischio di non poter più accedere alla propria casella di posta. Con l’arrivo della PEC Europea per tutti, è consigliabile informarsi per tempo e potenziare la propria mail certificata.

Impostazioni privacy