Usi queste parole straniere? Arriva la proposta di una multa fino a 100mila euro

Usi queste parole straniere nel tuo vocabolario di tutti i giorni? Arriva una incredibile proposta di una multa fino a 100mila euro

Parole straniere, multa salatissima
Parole straniere (instagram) vostrisoldi.it

Dopo la vittoria di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia nel corso del mese di settembre, i social vennero invasi da numerose fotografie di vecchie regole fasciste che imponevano di smetterla di utilizzare termini in inglesi, italianizzando tutto quello che non era traducibile. Basta ricordare il modo in cui Mickey Mouse è diventato Topolino, tanti termini di cartoni animati che guardavano i bambini e che improvvisamente cambiarono e diventarono completamente diversi… ma soprattutto italiani.

La realtà certe volte può superare davvero l’immaginazione. Perché Fratelli d’Italia ha presentato alla Camera una vera e propria proposta di legge che ha come obiettivo quella di difendere la lingua italiana dalla invasione delle parole straniere, per salvaguardare la difesa identitaria.

Parole straniere? La proposta dei Fratelli Di Italia

Giorgia Meloni, multa salatissima
Giorgia Meloni (instagram) vostrisoldi.it

Con tanto di obblighi, divieti e sanzioni per chi avesse intenzione di violarli. Multe che andrebbero dai 5mila ai 100mila euro. Sembra uno scherzo ma invece è tutto vero. Si va dalla proibizione dell’uso di denominazioni straniere per i ruoli nelle aziende, fino alla stretta sui corsi della lingua in università.

Il coro di critiche dalle opposizioni non si sono fatte attendere. Infatti per il PD si tratta di una proposta piuttosto ridicola.

Al momento i deputati FDI vogliono fare argine con le iniziative contenute nelle proposte di legge. In primo luogo, l’obbligo della lingua italiana per la promozione di servizi pubblici e di altri beni. Un obbligo che riguarda anche le comunicazioni in qualsiasi luogo pubblico che si rispetti.

Poi anche tradizioni e interpreti imposti per legge in tutti gli eventi e le conferenze in lingua straniera nel nostro Paese. Anche traduzioni obbligatorie sulle etichette dei prodotti tipici che finirebbero all’estero.

Infine, il giro di vite su scuola e università, dove i corsi in lingua sarebbero accettati solo se giustificati dalla presenza di studenti stranieri oppure in caso di progetti formativi del tutto specifici. Insomma, il loro è un vero e proprio piano studiato nei minimi dettagli: non si tratta di uno scherzo come si può pensare.

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