Alla morte di un animale domestico si può seppellire in giardino?

La morte di un animale domestico è un’esperienza molto dolorosa, ed è naturale desiderare seppellirlo vicino per potergli stare ancora “vicino”. È tuttavia possibile, per legge, sotterrarlo in giardino?

Quando il nostro amico a quattrozampe ci lascia, il dolore provocato dalla sua perdita è pari o molto simile a quello legato alla scomparsa di una persona a noi cara. E proprio come in questi casi, è giusto e doveroso pensare di seppellirlo con tutti gli onori. Esistono addirittura cimiteri pensati appositamente per gli animali domestici, dove possono essere interrati, con tanto di lapide personalizzata.

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Un gatto in braccio al suo padrone (Foto da Canva) – VostriSoldi.it

In alternativa, si può invece pensare di cremarne i resti, e alcuni si chiedono se sia possibile seppellire il corpicino dell’animale domestico nel giardino di casa. In questo caso, cosa dice la legge? È possibile farlo, o si devono seguire determinate e ben specifiche regole? In effetti, alcuni passaggi sono obbligatori. Ecco di quali si tratta.

Morte dell’animale domestico: è possibile per legge seppellirne i resti in giardino?

Quando il nostro amico peloso muore, ciò deve essere comunicato al veterinario d fiducia, che provvederà a stilare un certificato di morte, il quale dovrà essere poi presentato entro 15 giorni dal decesso all’Asl. Il nostro “pet” potrà quindi essere seppellito in giardino, nel caso ne avessimo uno privato, ma dovremo sempre comunicarlo al dottore, che procederà a togliere la sigla del suo microchip dall’Anagrafe.

cane padrone
Un cane baciato dalla sua padrona (Foto da Canva) – VostriSoldi.it

Sarà quindi possibile sotterrarlo e creare una tomba personalizzata da poter visitare quando vogliamo, per fargli sapere quanto lo amiamo, ma questo tipo di sepoltura potrà essere fatta solo a patto che l’animale non sia morto per malattie infettive trasmissibili. Si tratta di una scelta molto personale, che tipo di tomba vogliamo dare al nostro fido amico.

In realtà ci sono norme europee che regolano la questione, ma in Italia, le cose possono variare di regione in regione. È quindi bene informarsi con la Asl o il Comune per andare sul sicuro e non incappare in possibili guai con la legge che porterebbero anche a multe salatissime .

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