Cos’è il contratto di apprendistato, quando è meglio farlo?

Il contratto di apprendistato porta vantaggio all’azienda e al lavoratore. Esistono di varie tipologie e diversi sono i vantaggi per i datori

La natura del contratto di apprendistato è che oltre alla prestazione lavorativa, che ha come caratteristica una crescente professionalità, il datore di lavoro è obbligato a corrispondere all’apprendista non solo la retribuzione ma anche gli insegnamenti necessari per conseguire il fine a seconda dei casi.

Giovane in apprendistato (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

Infatti l’obiettivo finale di questo rapporto può essere il raggiungimento di un titolo di studio o le competenze specifiche di un mestiere. A fronte di tale attività, la legge prevede una serie di incentivi normativi e contributivi che vanno a beneficio sia del datore di lavoro sia dell’apprendista stesso.

Contratto di apprendistato: le tipologie e i vantaggi fiscali

Una tipologia del contratto di apprendistato è per la qualifica e il diploma professionale ma anche per il diploma di istruzione secondaria superiore o l’ottenimento del certificato di specializzazione tecnica superiore. Può essere stipulato anche per l’acquisizione di ulteriori competenze tecnico-professionali oltre quelle garantite dal diploma di istruzione superiore.

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Apprendista in ufficio (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

Per i datori di lavoro con almeno 50 dipendenti, l’assunzione di nuovo personale con contratto di apprendistato professionalizzante deve essere subordinata alla prosecuzione del rapporto di lavoro di almeno il 20% degli apprendisti al termine dell’apprendistato e nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione.

Nel caso in cui non venisse rispettata la percentuale del 20% è comunque consentita l’assunzione di un apprendista con contratto di apprendistato professionalizzante. Lavoratori assunti in violazione dei suddetti limi, invece, sono considerati dipendenti a tempo indeterminato.

Nello specifico, quali sono i lavoratori che essere assunti con contratto di apprendistato? I cittadini che hanno tra i 15 e i 29 anni. I disoccupati invece, per la qualificazione o riqualificazione professionale, la legge consente la loro assunzione con contratto di apprendistato professionalizzante senza alcun limite di età. La durata, per disoccupati e non, non può essere inferiore ai sei mesi.

Per incentivare il datore di lavoro alla formazione dell’apprendista, è prevista una riduzione delle aliquote contributive e dei premi assicurativi Inail. I benefici sono l’esclusione dal versamento all’Inps del contributo aziendale di recesso da parte del datore di lavoro e una riduzione al 5% dell’aliquota contributiva del 10%. Per le aziende che hanno massimo 9 dipendenti, l’aliquota è ridotta al 5% ma dal terzo anno di contratto.

Previsto anche lo sgravio totale dei contributi a carico del datore di lavoro per finanziare la disoccupazione (1,31%) e dei fondi interprofessionali per la formazione continua (0,30%).

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