L’intelligenza artificiale gli ruba il lavoro: allora è vero che può accadere

Due giovani lavoratori hanno raccontato di essere stati licenziati perché sostituiti dall’intelligenza artificiale: le storie.

È divenuto un vero e proprio caso quello legato all’intelligenza artificiale. Da mesi ormai, difatti, si discute in merito suscitando la preoccupazione dei lavoratori che temono di poter essere “rimpiazzati” dalla nuova tecnologia.

Due giovani copywriter licenziati Ai
Ai (Foto da Canva) – Vostrisoldi.it

Un timore che per due giovani lavoratori, purtroppo, si è trasformato nella cruda realtà dopo essere stati licenziati e sostituiti dall’Ia. Sono stati gli stessi due protagonisti a raccontare quanto accaduto nei dettagli.

Ai, la storia di due giovani copywriter licenziati e rimpiazzati dai chatbot

Da anni proseguono senza sosta gli studi e gli sviluppi sull’intelligenza artificiale ed i chatbot, software in grado di simulare ed elaborare conversazioni riuscendo ad interagire come fosse un essere umano. Tra questi anche ChatGPT, lanciato alla fine dello scorso anno e sviluppato da OpenAI.

Intelligenza artificiale licenziati
Copywriter (Foto da Canva) – Vostrisoldi.it

Il chatbot aveva suscitato qualche preoccupazione perché in grado di poter sostituire alcuni lavoratori digitali. Purtroppo, tutto si è avverato per due giovani lavoratori che hanno voluto raccontare la propria storia, riportata dalla redazione del quotidiano statunitense The Washington Post.

La prima riguarda Eric Fein, copywriter 34enne che per 10 anni ha elaborato contenuti per alcune aziende e siti web per descriverne i prodotti venendo pagato circa 60 dollari l’ora. Il giovane, però a marzo ha iniziato a perdere tutti i suoi clienti, dieci in totale, che hanno deciso di affidarsi a ChatGPT rescindendo i contratti che avevano stipulato con il copywriter, rimasto senza lavoro. Per i clienti, l’utilizzo del chatbot era molto più economico rispetto alle prestazioni di Fein, il quale ha deciso ora di iscriversi ad un corso per diventare idraulico, mestiere che l’Ia, a suo avviso, non potrà rimpiazzare.

La seconda storia, riportata sulle pagine del quotidiano statunitense, è quella di Olivia Lipkin, 25enne anche lei copywriter, ma dipendente di una start-up tecnologica. Ad inizio del 2023, i dirigenti dell’azienda hanno deciso di utilizzare ChatGPT diminuendo le mansioni affidate alla 25enne sino al definitivo licenziamento arrivato ad aprile.

Due racconti che sicuramente hanno fatto crescere i timori di milioni di persone, preoccupati di poter perdere il lavoro a causa dell’Ia.

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