Londra, serve il passaporto per entrare nel Paese?

La ripresa dei viaggi e del turismo da quando è terminata la fase più acuta della pandemia è stata notevole

Londra, passaporto (Canva)

A partire del via libera ai viaggi quando la pandemia non era ancora ufficialmente terminata, il settore del turismo ha avuto un costante crescendo fino ad oggi. La crescita prosegue e il desiderio di recuperare il tempo perso e di godersi esperienze nuove è sempre maggiore. Tuttavia, quando si sceglie di spostarsi fuori dai confini del proprio paese bisogna sempre osservare le regole e le norme in vigore perché queste possono cambiare in ogni momento.

Viaggi, cosa occorre per spostarsi verso il Regno Unito

Passaporto (Canva)

Infatti, la ripresa dei viaggi dopo la pandemia ha presentato una novità per gli spostamenti in Europa che prescinde dalla questione sanitaria. A cambiare non sono le norme a tutela della salute dei viaggiatori. Le novità riguardano l’accesso in un paese dell’Europa da parte di cittadini residenza anche nello stesso Vecchio continente.

Si tratta dell’Inghilterra dove non è possibile più entrare senza il possesso di un passaporto in corso di validità. Questa regola è in vigore già dal 1 ottobre 2021. E’ la conseguenza dell’uscita da parte dell’Inghilterra e del Regno Unito dall’Unione europea. Uscita sancita il 31 gennaio del 2020. Uscita che non è stata decisa con le ordinarie forme normative che seguono un semplice iter legislativo.

Infatti, l’uscita dall’Unione europea da parte del Regno Unito è arrivata per effetto di un referendum che ha visto emergere anche se di poco la convinzione di tornare autonomi piuttosto che essere legati. Del resto la storia dell’Unione ricorda che una vera unione con gli altri paesi non c’è mai stata considerando il fatto che la moneta interna è rimasta in vigore anche dopo la nascita dell’euro.

Il referendum popolare circa permanenza del Regno Unito nell’Unione europea si è svolto il 23 giugno 2016 nel Regno Unito e a Gibilterra. I favorevoli all’uscita dall’Ue sono stati il 51,9%, della popolazione contro il 48,1% degli elettori che ha votato per proseguire il percorso con l’Unione europea. Decisione che non ha di punto in bianco interrotto i rapporti commerciali. C’è stata, infatti, una fase di transizione. 

 

 

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