Reddito di Cittadinanza: si può rinunciare al lavoro senza perderlo

Il reddito di cittadinanza è stato modificato dal nuovo esecutivo e non abolito come proclamato più volte

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Nuovo reddito di cittadinanza (Canva)

Il reddito di cittadinanza come è ben noto ha cambiato volto. Infatti il nuovo esecutivo è sostenuto da una maggioranza parlamentare che ha contrastato a lungo la normativa del reddito. Tuttavia, ancora oggi c’è una narrazione che indica l’abolizione del reddito di cittadinanza. In realtà, ciò non è accaduto.

Nuovo reddito di cittadinanza, torna la congruità dell’offerta

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Nuovo reddito di cittadinanza (Canva)

Il reddito ha subito delle modifiche non del tutto definitive. Intanto per dare un senso di discontinuità è cambiato il nome. Il reddito di cittadinanza sarà in vigore per alcuni fino a fine dicembre e per altri fino a luglio. Poi partirà la nuova normativa che prende il nome di assegno di inclusione.

La normativa manca ancora della parte sostanziale e che differenzia poi quest’ultima dal reddito di cittadinanza. Si tratta dell’inserimento al lavoro e della formazione. Ad oggi oltre al nome c’è stata una distinzione tra lavoratori occupabili e non. I primi sono considerati tali se non hanno persone a carico tra minori, disabili oppure persone che hanno compiuto i 60 anni.

Per costoro cambia anche l’importo minimo del sussidio che scende a 350 euro dai 500 previsti invece in precedenza. Tuttavia nelle ultime ore sono arrivate delle novità. Infatti, nella giornata di ieri è stato approvato un emendamento al decreto lavoro dello scorso 1 maggio che ha rinnovato il reddito di cittadinanza.

L’emendamento riguarda l’obbligo di accettazione di una proposta di lavoro pena il taglio dell’assegno di inclusione. Infatti, l’emendamento approvato fa una distinzione nel caso si tratti di persona con minori a carico under 14 oppure no. Per i primi l’obbligo di accettazione della proposta di lavoro a tempo indeterminato scatta soltanto nel caso in cui l’offerta rientri nel raggio di 80 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o raggiungibile in 2 ore con i mezzi pubblici.

Inoltre, per quanto riguarda i cosiddetti occupabili, costoro possono rifiutare una proposta di lavoro con contratto a tempo determinato o in somministrazione se la proposta arriva da una distanza di oltre 80 chilometri dal luogo di residenza del beneficiario.

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