Riciclo bottiglie di plastica: a quanto ammonta il guadagno

Il riciclo di bottiglie di plastica è essenziale per non inquinare ulteriormente ma può anche farci guadagnare

Un obbligo di legge ma anche morale. Differenziare i rifiuti è un’azione quotidiana che aiuta il pianeta che da decenni è in affanno per la quantità di materiale di cui è sommerso, per causa nostra.

Bottiglie di plastica
Bottiglie di plastica (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

Mischiare i rifiuti significa andare incontro a sanzioni del proprio Comune di residenza. Diverse amministrazioni locali però, oltre a incentivare a differenziare la plastica, così come gli altri materiali, invitano i cittadini anche a farne un utilizzo diverso, guadagnandoci.

Riciclo bottiglie di plastica, come fare per ottenere in cambio buoni pasto

Si tratta sempre di riciclare la plastica, “buttarla”, anzi, liberandocene e non averla in casa, ma anziché farla raccogliere dalla nettezza urbana, sono gli stessi cittadini che la depositano, ottenendo in cambio qualche euro.

Bottiglie di plastica
Macchina raccoglitrice bottiglie di plastica (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

Già da alcuni anni (soprattutto all’estero) è possibile trovare nelle strade, soprattutto all’interno o nei pressi delle isole ecologiche, le macchine che in cambio di una certa quantità di bottiglie, erogano soldi o buoni da spendere ai supermercati.

In tempi di alta inflazione come quelli che stiamo vivendo con il costo della spesa che è sempre più caro, un’iniziativa del genere non può che essere accolta positivamente dalla cittadinanza. Un’azione antispreco che ci fa guadagnare, anche se non cifre da capogiro: come dire, due piccioni con una fava. Basta organizzarsi bene, avere un po’ di spazio in casa per riempire una grande busta di bottiglie di plastica (anche se voluminosa, non è pesante) e il gioco è fatto.

Presso le apposite macchine si inseriscono le bottiglie e in automatico, per peso o numero, vengono erogati i buoni. Ma in quanto consistono? La tariffa non è uguale. Si va dai 10-20 centesimi a bottiglia fino al calcolo, ad esempio, di 1 euro di buono spesa per un centinaia di grammi.

Siamo abituati a riciclare anche l’organico (chiamato anche umido, ossia i resti di cibo), il vetro e la carta. Ma il vero problema è la plastica, il maggiore indicatore di consumi. Essa è infatti la più “pesante” poiché per produrla è necessaria tante energia, diverse quantità di petrolio e soprattutto è la più difficile da smaltire se va a finire in acqua.

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