Scendono le bollette ma non i prezzi, la Bce spiega la causa

I costi energetici stanno scendendo ma i prezzi al consumo continuano ad aumentare e comunque non calano

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La Banca centrale europea punta il dito sulla causa dell’inflazione (Canva)

Le bollette della luce e del gas ormai sono al ribasso e stanno arrivando ai livelli precedenti agli aumenti pazzi dell’inizio del conflitto in Ucraina. Tuttavia, nonostante i ribassi e nonostante, nel caso dell’Italia, siano stati garantiti i crediti d’imposta su una percentuale di costi energetici a tutte le imprese con percentuale più alta a quelle energivore ogni mese puntualmente aumentano i prezzi.

Bce e Fmi concordano sulle cause dell’inflazione

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La Banca centrale europea punta il dito sulla causa dell’inflazione (Canva)

Il Fondo monetario internazionale conferma le cause già dedotte dall’analisi della Bce, la banca centrale europea. Infatti, la presidente della Bce Lagarde ha dichiarato che “il Fondo monetario internazionale ha diffuso uno studio da cui emerge come sinora l’inflazione sia stata spinta soprattutto dai profitti aziendali piuttosto che da incrementi retributivi “.

Inoltre, ad alimentare questo atteggiamento delle imprese e anche la risposta dei consumatori i quali, pur verificando gli aumenti, sono poco propensi a tenere più bassi i consumi. Infatti, ciò che è affermato dalla Bce sui comportamenti dei consumatori che non hanno intenzione di privarsi di taluni consumi è il fatto che aumentano i finanziamenti anche se il tasso di interesse cresce.

A monte di questa spiegazione la Bce conferma la linea di aumento progressivo dei tassi di interesse come arma per frenare gli investimenti e i consumi. Infatti, nonostante tutto l’inflazione comunque cala anche se in percentuale più lenta rispetto a quanto si attendevano alla Bce. Dopo l’aumento di un ulteriore 0,25 per cento a giugno è stato già anticipato un nuovo aumento dei tassi di interesse nel mese di luglio.

La Banca centrale europea intende procedere su questa linea anche perché seppur i misura inferiore alle attese l’aumento dei tassi sta producendo un calo dell’inflazione che potrebbe, però, durare più del previsto. Sicuramente non prima del 2024 intero si tornerà a livelli fisiologici di inflazione. Si tratta in questo caso di  percentuali di circa il 2 per cento.

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