Accertamenti sui prelievi: dalla banca alla caserma è un attimo | Fai attenzione

La disciplina legale che regola i prelievi dal conto corrente non è sempre semplice: quando scattano gli accertamenti.

Prelievi conto corrente:quando scattano i controlli
Prelievo (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

Tutti sappiamo che i versamenti sul conto corrente sono soggetti ad accertamenti, al fine di evitare l’evasione fiscale. Il cittadino deve dichiarare infatti tutto il denaro versato sul suo conto presso l’istituto di credito sia che questo sia in contanti o che il versamento avvenga con assegno. Allo stesso modo sono soggetti a controllo anche i soldi ricevuti tramite bonifico.

Ma per quanto riguarda invece i prelievi di denaro dal conto corrente? Questi vengono controllati in qualche modo dal Fisco oppure no? Ci sono dei limiti di denaro oltre i quali scatta l’accertamento e soglie in cui invece non si viene controllati? Facciamo un po’ di chiarezza per evitare di incorre in sanzioni o in conseguenze anche peggiori.

Prelievi di denaro dal conto: quando scattano i controlli

Prelievi conto corrente:quando scattano i controlli
Banca (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

La normativa riguardo i controlli per prelievi dal conto corrente prevede una distinzione i professionisti e i normali contribuenti. Per i primi infatti esistono delle regole che non si applicano ai privati cittadini. Se non si è imprenditori infatti non si è sottoposti a controlli del Fisco in caso di prelievi di contanti dal conto corrente. Un normale contribuente è quindi libero di prelevare quanto vuole senza doversi giustificare.

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Le regole cambiano invece per i professionisti titolari di un conto adibito all’impresa. In questo caso i prelievi o gli importi riscossi per importi superiori a 1.000 euro giornalieri e a 5.000 euro mensili devono essere tracciati nella contabilità.  Se ciò non avviene scattano gli accertamenti per “ricavi occulti”. Il contribuente può sempre bloccare le verifiche ed evitare conseguenze dimostrando che il denaro è stato impiegato in modo lecito.

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In realtà anche per i cittadini esistono limiti di prelievo ma parliamo di soglie molto alte. La legge stabilisce che, se in un mese si superano i 10.000 euro di prelievi in contanti dal conto corrente, l’istituto di credito possa fare segnalazione alla Uif, l’Unità di Informazione Finanziaria. Questa può far scattare alcune verifiche, nel caso venga sospettato un reato e ci sia mancata giustificazione al prelievo.

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