Cancellati vecchie multe e bolli non pagati? La notizia che non puoi perderti

In arrivo la pace fiscale anche per vecchie multe e bolli non pagati: in che cosa consiste questa misura del Governo. 

Cartelle esattoriali annullate anche per multe e bollo auto
Multe (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

Non sono poche le domande e i dubbi in materia di tregua fiscale, saldo e stralcio e rottamazione delle cartelle esattoriali. Proprio nella discussione relativa alla Legge di bilancio 2023 del governo Meloni avvenuta negli scorsi giorni si è discusso di pace fiscale e delle soglie sotto le quali sarebbero cancellati alcuni debiti dei cittadini con lo Stato.

In particolare sembra essere stata presa in considerazione l’ipotesi di annullamento delle cartelle esattoriali riguardanti multe e bolli auto non pagati. Questa potrebbe rivelarsi una buona notizia per tutti coloro che per qualsiasi motivo,  distrazione o impossibilità, non hanno onorato il loro debito con il Fisco. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa manovra.

Cartelle esattoriali annullate per multe e bolli auto?

Cartelle esattoriali annullate anche per multe e bollo auto
Bollo auto (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

La tregua fiscale varrà anche per multe e bolli e auto. Le cartelle esattoriali riguardanti questi debiti potranno quindi essere rottamate. Tuttavia è stata stabilita una soglia di debito sotto la quale questo avverrà e sono i 1000 euro. Un altro requisito necessario è che le ingiunzioni di pagamento siano state notificate al cittadino tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre del 2105.

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In una bozza si legge infatti: “Sono automaticamente annullati i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015″. Quello che molti si chiedono è se, nel caso in cui in cui una singola cartella comprenda più imposte non pagate, il tetto di 1.000 euro vada considerato per ogni singola somma dovuta o per il totale.

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Se, ad esempio, fosse stato notificato al contribuente in un’unica cartella un debito relativo all’IVA di 1.600 euro e uno relativo all’IRPEF di 500 euro, la cancellazione del debito interesserebbe solamente quest’ultimo, poiché inferiore al limite previsto. Nella Legge di bilancio si fa infatti riferimento ai “singoli carichi” affidati all’agenzia di riscossione e non al debito totale riportato sulla cartella esattoriale.

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