Città ecologiche: cosa sono e quando riusciremo a completare questo progetto?

Da un incontro promosso da ABB possiamo avviare una riflessione su che cosa significhi l’espressione città ecologiche e perché è importante parlarne da subito

caratteristiche comunità energetiche
Le città di domani (foto canva – vostrisoldi.it)

Il pianeta non ha più tanto tempo da lasciarci per decidere se abbiamo intenzione di continuare a vivere consumando risorse che non ci sono ed è per questo che diventa fondamentale affrontare il tema delle città di domani che dovranno essere necessariamente ecologiche e sostenibili sotto diversi aspetti.

Aspetti che sono stati toccati anche da una iniziativa organizzata da ABB cui hanno partecipato il sindaco della città che ospitava l’intervento, Bergamo, e il grande architetto e urbanista Stefano Boeri. Le questioni che riguardano le città sostenibili girano tutti intorno all’idea di un ambiente urbano che abbia un impatto minore sull’ambiente naturale e che, per quanto possibile, accolga questo stesso ambiente naturale al proprio interno. Dalla mobilità sostenibile alle comunità energetiche ecco le parole d’ordine per le città sostenibili di domani da costruire oggi.

Immaginare le città ecologiche di domani ma oggi

costruzioni sostenibili
Cosa sono le città ecologiche (foto canva – vostrisoldi.it)

Per avere una città sostenibile che sia quindi ecologica occorre innanzitutto risolvere la questione degli edifici. Nel nostro Paese più della metà degli edifici attualmente in piedi non è in alcun modo rispondente alle necessità della sostenibilità. Vanno quindi rivisti materiali costruttivi e sistemi costruttivi in modo che gli edifici stessi nelle città ecologiche diventino meno energivori fino ad azzerare il consumo. Un’altra questione da affrontare, per ridurre quindi il consumo di energia degli edifici e dei cittadini, riguarda la questione dell’elettrico.

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Una questione che però si deve legare anche ad una nuova idea di produzione dell’energia elettrica magari sviluppando in tutta Italia gli esperimenti molto positivi ma ancora troppo ridotti delle cosiddette comunità energetiche, ovvero gruppi di cittadini che decidono di installare e condividere sistemi di produzione autonoma dell’energia elettrica dal fotovoltaico o dall’eolico. Gli edifici vanno resi meno impattanti ma questo significa dare ai cittadini la possibilità di effettuare davvero un cambiamento. Perché, e lo sottolinea il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, anche se il superbonus 110% è stato un boomerang andando a guardare i numeri è la dimostrazione di come le famiglie da sole non possano trasformare le città in città ecologiche e sostenibili.

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Da ultimo c’è da affrontare la questione dei rifiuti e della creazione di una vera e propria economia circolare e poi sempre il problema della elettrificazione e della diffusione della mobilità alternativa, che spesso è proprio una mobilità elettrica. Sembra dunque una sfida immane ma se ciascun cittadino e ciascuna famiglia riesce a iniziare da qualche parte, anche solo installando un pannello solare oppure facendo acquisti più consapevoli che riducono la quantità di rifiuti che non possono essere riciclati, il futuro delle città ecologiche sarà un passo più vicino.

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