Bufera sull’indennità un tantum di 200 euro: questi cittadini dovranno restituirli

L’indennità da 200 euro erogato dal Governo Draghi durante la pandemia dovrà essere restituita da alcuni cittadini

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Restituzione indennità – Adobe – VostriSoldi.it

Durante la pandemia Covid-19 il Governo italiano, guidato prima  Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e poi da Mario Draghi, ha messo a disposizione una serie di aiuti per contrastarlo e aiutare le famiglie e i lavoratori. Il governo aveva  stanziato fondi per coprire i costi delle terapie intensive e sub-intensive per i pazienti affetti da COVID-19. E allo stesso modo aveva avviato una campagna di vaccinazione gratuita e su scala nazionale.

Sono stati poi erogati i ristori per le imprese, i contributi per lavoratori autonomi e partite IVA, aiuti per la scuola e l’istruzione. Ma ora dopo aver erogato queste indennità economiche arriva una notizia incredibile. Alcuni di questi bonus dovranno essere restituiti.

Le indennità  da 200 euro dovranno essere restituite

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Restituzione indennità – Pixabay- VostriSoldi.it

E’ stato stabilito che l’indennità di 200 euro, erogato dal Governo Draghi, destinato ai lavoratori dipendenti sarà restituito a rate di 25 euro mensili sullo stipendio. Questo bonus era destinato ai lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 35.000 euro lordi all’anno. Tuttavia, alcuni lavoratori, come gli insegnanti, hanno superato il reddito annuo previsto per il bonus a causa degli arretrati previsti dal contratto già scaduto che hanno ricevuto in busta paga a dicembre.

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Circa 100.000 lavoratori scolastici con un reddito annuo intorno ai 33-34.000 euro dovranno restituire il bonus. Le organizzazioni sindacali non hanno mai apprezzato i bonus di questo tipo perché la loro utilità è limitata rispetto ad altre riforme sui contratti e possono verificarsi situazioni spiacevoli come questa.

A luglio, molti insegnanti aspettavano con ansia il bonus da 200 euro, il che dimostra che gli stipendi non sono sufficienti per far fronte al costo della vita e la cancellazione di questo bonus avrà un impatto negativo sulle tasche delle famiglie di almeno 100.000 dipendenti del settore scolastico.

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Come per altri dipendenti pubblici che hanno superato lo scaglione, la restituzione del bonus avverrà in 8 rate mensili del valore di 25 euro l’una. Il recupero del bonus inizierà con lo stipendio di febbraio 2023, che subirà una trattenuta di 25 euro netti e le rate continueranno fino allo stipendio di settembre 2023.

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