Rottamazione Quater: le nuove linee guida per togliere tutti i debiti con il fisco

Si fa un gran parlare, ultimamente,  della cosiddetta “rottamazione quater”. Ma di cosa si tratta e a chi è rivolta? Come poterne fare domanda?

rottamazione quater
Conti delle tasse (Canva) – VostriSoldi.it

L’Agenzia delle Entrate ha rilasciato un comunicato chiedendo a chi volesse avvalersi della Rottamazione Quater di muoversi per tempo al fine di “evitare i rallentamenti dei sistemi informatici per l’alto traffico degli ultimi giorni”. Le domande potranno infatti essere presentate fino al 30 aprile, e si tratta di un’ottima soluzione per chi vuole sistemare la propria situazione con il fisco pagando di meno.

Sono tanti i cittadini italiani che per motivi vari non hanno saldato dei debiti nei confronti dello Stato, e che vogliono onorarli, ma evitando di pagare anche interessi o more, come spesso accade nei confronti di pagamenti da saldare. Questa rottamazione va proprio a comprendere le cartelle esattoriali di un periodo piuttosto esteso di tempo, e sono molte, quindi, le persone che potranno beneficiarne.

Rottamazione quater: cos’è e chi potrà beneficiarne

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Conti delle tasse (Canva) – VostriSoldi.it

Con questo termine si intende la rottamazione delle cartelle esattoriali che vanno dal 1°gennaio 2000 al 30 giugno 2022, che potranno essere pagate dai contribuenti ratealmente, senza interessi o sanzioni. Le cartelle esattoriali sono tutti i pagamenti diretti allo Stato, come le imposte sui redditi dei titolari di partita iva, multe o sanzioni e tanto altro ancora.

I contribuenti per beneficiare di questa rottamazione dovranno però presentare regolare domanda all’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile 2023, e l’ente darà poi comunicazione di eventuale accettazione entro il 30 giugno 2023. A questo punto, i cittadini sceglieranno se pagare la somma dovuta in due diverse modalità. Tra i debiti da poter rottamare, non solo tasse non pagate o multe, ma anche i bolli auto non pagati.

Si potranno saldare i debiti o tutti in un’unica soluzione, senza interessi, penali o aggio, o in rate per un massimo di 18 in cinque anni. In quest’ultimo caso, le prime due dovranno essere saldate entro il 1° luglio e il 30 novembre e dovranno corrispondere al 10% del totale dovuto. Si tratta tuttavia di un’ottima soluzione per non avere più pagamenti in sospeso con lo Stato senza l’aumento dell’importo con gli interessi e scaglionandolo nel tempo.

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