Contanti, i limiti da non superare: occhio a controlli e multe

Sono entrati in vigore i nuovi limiti per i contanti da poter avere con sé. Si tratta di una quantità di denaro massima da non superare, pena multe pesanti.

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Euro (Canva) – VostriSoldi.it

I nuovi limiti sul contante da poter avere sono entrati in vigore, e da quest’anno le somme sono cambiate rispetto al passato. Si tratta di una norma che è bene non trasgredire, in quanto le multe previste sono piuttosto salate. Questi limiti sono stati posti per frenare l’evasione fiscale e il riciclaggio illecito di denaro. La Guardia di Finanza sta prestando particolare attenzione proprio a queste regole, in quanto c’è già chi cerca di fare il furbo e aggirarle.

Alcuni, infatti, pensano di poter saltare i limiti effettuando pagamenti frazionati, ma la GdF e il fisco non fanno sconti e hanno in questo caso già fatto partire le prime multe. Si tratta in ogni caso di somme di denaro abbastanza consistenti, e che non tutti normalmente porterebbero in giro o nel portafogli.

Nuovo limite per i contanti: le somme da non superare per non rischiare multe salate

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Euro (Canva) – VostriSoldi.it

Il nuovo limite per le transizioni in denaro è stato fissato a 3.000 Euro. Per quanto riguarda invece quello inerente al turismo, si parla invece di 15.000 Euro: ciò varrà per le persone provenienti dall’estero non residenti in Italia che giungono nel nostro Paese per motivi di vacanza. Si tratta di 5.000 Euro in più rispetto a quello in funzione fino all’anno scorso.

Come accennato, non sono consentiti pagamenti frazionati volti ad aggirare la legge, ovvero quelli che appaiono artificiosamente eseguiti. Invece, è possibile effettuare singoli pagamenti fino a 3.000 Euro in virtù di un debito maggiore, seguendo tuttavia i tempi e modi previsti, ad esempio nel caso si tratti della rata di una locazione immobiliare.

Le multe per chi non rispetta le norme sono piuttosto cospicue: si tratta di una somma dall’1 al 40% per un minimo di 3.000 Euro e se gli importi in contanti superano i 50.000 Euro, del 5%, sempre con un  minimo di 3.000 Euro. E a rischiare è anche il commercialista che dovesse tenere nella contabilità somme in contanti registrate superiori al limite consentito.

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