Casa in donazione non si può vendere prima dei 20 anni: facciamo chiarezza

Casa in donazione, è proibito in ogni caso se non trascorre il tempo necessario? Cosa succede se si vende prima e quali sono le soluzioni

Una casa che si riceve in donazione deve per forza rimanere nella propria disponibilità, almeno per venti anni. Non può essere venduta, se non dopo che è passato questo periodo di tempo. Spesso si sente dire questa frase quando si riceve un immobile, ma è vero?

Casa donata (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

La legge non vieta esplicitamente la vendita ma se dovesse avvenire prima dei due decenni, le cose sarebbero molto complicate. La norma prevede che se chi ha lasciato la casa alla propria morte non ha previsto a coniuge o figli la quota minima prevista (la cosiddetta quota di legittima), i diretti interessati possono contestare eventuali donazioni che la persona defunta ha fatto in vita.

Casa in donazione e restituzione ai legittimi eredi

In questo modo gli eredi possono imporre a chi ha ricevuto la donazione la restituzione (vedi qui come fare a impugnarla). Ciò vale anche se la casa a sua volta è stata venduta a un’altra persona ancora. C’è quindi l’obbligo di restituirla agli eredi, nonostante il trasferimento sia avvenuto tramite pagamento.

casa in donazione
Molte diatribe sulla casa vengono decise in tribunale (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

Per questo motivo bisogna controllare bene la “storia” dell’immobile perché dopo anni potrebbero sorgere dei problemi. Inoltre sarebbe difficile anche trovare una banca disposta a erogare un finanziamento per l’acquisto se non è esclusa l’ipotesi che dopo anni la casa potrebbe essere restituita.

Per risolvere il problema un modo c’è: gli eredi dovrebbero firmare un documento con il quale dichiarano di essere soddisfatti da quanto ricevuto dal donante. Tale atto, però, può essere firmato solo dopo la morte di chi lascia il bene. In alternativa si potrebbe rinunciare alla donazione, si restituisce la casa al donante e dunque agli eredi e fare in modo che siano questi a venderla a terzi, facendosi dare i soldi.

L’atto di rinuncia comunque non annulla le quote di legittima ma pone l’impossibilità di richiedere la restituzione dell’immobile; insomma, regolarizza la situazione.

Esiste anche un’altra soluzione ed è lo scioglimento consensuale della donazione. Però in questo caso il donante deve essere ancora in vita. Solo dopo che l’atto di donazione risulta essere annullato, il precedente proprietario, tornando in possesso dell’immobile, può rivenderlo senza temere di intaccare in problemi.

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