Conto corrente: puoi intestarlo ai tuoi genitori? | La risposta che sicuramente non conosci

Molto spesso può capitare di avere la necessità di intestare il conto corrente di un genitore anche ad un figlio o ad un nipote ma è possibile fare il contrario? Ecco che cosa stabilisce la legge.

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Conto corrente (foto canva – vostrisoldi.it)

Con il moltiplicarsi dei servizi online e dei modi in cui anche la pubblica amministrazione nazionale e locale si interfaccia con i cittadini e le cittadine diventa sempre più importante avere a propria disposizione un conto corrente. Sul conto corrente si può avere depositato il proprio stipendio o la propria pensione. Attraverso un conto si possono pagare tasse e tributi nonché i bollettini relativi alle bollette delle forniture energetiche.

Alcune formule dei conti correnti sono poi utili anche per accantonare somme che possono generare nel tempo piccoli e grandi guadagni. Quasi tutti i cittadini maggiorenni sono quindi in possesso di un proprio conto corrente. Stesso discorso vale per le aziende. Data la somma degli obblighi cui sono sottoposte le aziende e le società è impossibile lavorare senza possedere un conto corrente. Per i cittadini più anziani sapere che in caso di necessità un parente può operare sulle somme è una comodità. Ma che cosa stabilisce la normativa in caso un figlio voglia intestare un conto al proprio genitore?

Conto corrente cointestato con i genitori, si può ma attenzione ai controlli

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Bancomat (foto canva – vostrisoldi.it)

Come accennato, sono molto spesso i figli e i nipoti a diventare cointestatari di un conto corrente aperto da un padre, da una madre, o dai nonni. Questo risulta utile se le persone in questione non sono in grado di gestire il conto utilizzando gli strumenti digitali che sono ora messi a disposizione. Esiste però anche la possibilità di avere la situazione inversa. Ovvero cittadini che aprono un conto di cui usufruiscono ma che poi  è intestato ai propri genitori o ai nonni. Si tratta però questa di una decisione alquanto pericolosa.

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Se infatti non esiste da nessuna parte un divieto ad avere un conto intestato ad altra persona o un conto cointestato con un’altra persona se la decisione di avere intestatari diversi del conto vuole essere un modo per evitare che il fisco scopra tutto ciò che si guadagna si va incontro a una imbarazzante sconfitta. La giurisprudenza è infatti molto ricca di sentenze della Cassazione che hanno avallato il controllo da parte di Agenzia delle Entrate anche di conti intestati a parenti di chi era soggetto ad accertamenti fiscali se su questi conti venivano individuati movimenti monetari sospetti.

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In caso di accertamento spetta quindi al contribuente sottoposto a controllo da parte di Agenzia delle Entrate dimostrare che le somme eventualmente rintracciate sul conto intestato al parente o cointestato con un parente non sono frutto di attività lavorative ma di altro in cui il contribuente non ha voce in capitolo.

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