Non solo privati, anche le realtà comunali iniziano a soffrire dei costi dell’energia, ciò che preoccupa i cittadini è se questa situazione porterà a degli aumenti delle tasse.
La crisi energetica che ha colpito l’intera Europa nell’ultimo anno, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, ha messo in ginocchio milioni di cittadini, ma non solo. A sentire la morsa dell’aumento dei costi di energia anche le città italiane. Numerosi i cittadini che temono in un aumento delle imposte locale per far fronte a queste nuove spese. Molti comuni rischiano il collasso e tra questi anche le grandi città metropolitane.
La soluzione potrebbe essere un aumento generale delle tasse, o un eventuale taglio ai servizi pubblici. In entrambi i casi si tratterebbe di soluzione a spese dei cittadini che si ritroveranno a pagare ancora più tasse. Ma cosa dobbiamo aspettarci davvero? La risposta potrebbe non essere facile da digerire.
Comuni italiani: aumenti nei costi dell’energia
Per contrastare il caro bollette, le città hanno richiesto al nuovo Governo, più interventi mirati e nonostante siano stati disposti dei fondi a favore delle realtà comunali con maggiore difficoltà, non sembra ancora essere sufficiente. Se non si dovesse trovare una soluzione nel corso di quest’anno, i comuni potrebbero essere costretti ad aumentare le tasse e tagliare alcuni servizi.
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Una situazione questa che fa sicuramente storcere il naso a molti, ma se si pensano ai 121.000 euro di costo di energia in più pagato in media da ogni comune, è possibile rendersi conto della criticità della situazione. Tra le città maggiormente colpite dagli aumenti del costo dell’energia troviamo Bari, con un aumento del costo di approvvigionamento energetico pari al 216%, Bologna con il 165% e L’Aquila con il 125% in più rispetto all’anno precedente. Troviamo poi le grandi città di Milano e Firenze. Le città meno colpite dal caro bollette sono invece situate nelle regioni della Calabria, Molise e Valle d’Aosta.
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La situazione come si può intuire è molto critica, e se tali costi seguiranno l’attuale trend e continueranno ad aumentare, per molti comuni italiani sarà impossibile non aumentare i tributi locali, tariffe legate ai servizi pubblici. Tra le tasse che potrebbero subire un aumento troviamo l’Ici, l’addizionale comunale, la Tari e/o la Tasi. Anche il taglio ad alcuni servizi pubblici potrebbe essere una soluzione e tra questi potremmo trovare quelli che impattano maggiormente sui bilanci comunali. Si pensi ai servizi di traporto, parcheggio, asilo nido, attività culturali e i servizi scolastici.