Arriva lo stop dalla Ue: le alternative senza spendere una fortuna

Stop della Ue a un apparecchio che abbiamo tutti noi in casa. Si tratta di una decisione volta a rendere l’Europa più “green”. Le alternative economiche.

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Bandiera della Ue (Canva) – VostriSoldi.it

La Ue sta mettendo a punto in questi ultimi mesi tutta una serie di nuove regole volte a raggiungere lo stesso obbiettivo: rendere l’Europa più green. Ieri abbiamo parlato delle ristrutturazioni case, ma oggi ci focalizziamo su un altro aspetto fondamentale per la nostra vita quotidiana. Si tratta del cosiddetto pacchetto RePower Eu, per combattere l’uso dei combustibili fossili e quindi ridurre con forza i danni dovuti al cambiamento climatico.

Lo stop della Ue riguarderebbe un oggetto di uso comune, che utilizziamo tutti i giorni, e qualora confermata, la transizione dovrebbe avvenire da qui a 6 anni, con il limite di tempo massimo fissato al 2029, anno in cui la vendita di questi apparecchi diventerebbe fuorilegge e la produzione cesserebbe in via definitiva. Ma di cosa si tratta, e che impatto potrebbe avere nella nostra vita? Quali sarebbero le alternative?

Stop Ue: dovremo dire addio a questo tipo di apparecchi entro il 2029

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Le bandiere degli Stati membri della Ue (Canva) – VostriSoldi.it

Stiamo parlando delle caldaie a gas, che dovrebbero iniziare a sparire a partire dal 2025/2026, se il pacchetto di nuove norme dovesse ricevere l’ok definitivo, grazie a incentivi volti a favorire l’acquisto di prodotti volti a favorire la transizione ecologica.

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Ma come potremo sostituire la nostra caldaia di casa senza pagare uno sproposito? Quali sono le alternative che potremo prendere in considerazione al suo posto? Al momento ce ne sono alcune, come la caldaia elettrica, la pompa di calore, la caldaia a biomassa o quella ionica.

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Sfortunatamente tutte queste soluzioni non sono molto economiche, e si potrebbe ovviare al problema con l’uso di pannelli solari termici, ma anche in questo caso, la spesa per installarli è ingente, in quanto ha un costo di migliaia di Euro. Non resta che vedere quali saranno gli eventuali incentivi dall’Unione Europea per questa transizione, poiché per com’è la situazione ora come ora, ben poche famiglie potrebbero permettersi una spesa del genere.

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