INPS, rimborso 250 euro: perché non puoi riceverli nonostante l’invio della e-mail

Può averti fatto sorridere, e un po’ anche sognare, ma il rimborso di 250 euro sulle tasse da parte dell’INPS non lo riceverai, anche se te l’hanno comunicato via mail. Scopriamo perché.

INPS: niente rimborso anche con la mail
INPS (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

Chi non sarebbe felice di ricevere un rimborso di 250 euro sulle proprie tasse pagate? Potrebbe sembrare una manna dal cielo oggi che il carovita è implacabile, i prezzi delle bollette continuano a salire e gli stipendi invece restano inchiodati ai soliti, inossidabili, standard.

E negli ultimi giorni in tanti per tanti è stato così quando nella casella di posta elettronica hanno trovato un messaggio dell’INPS in cui veniva spiegato che a causa di un errore non era stato possibile procedere con il rimborso di un contributo per le tasse pagate del valore di quasi 300 euro. Proseguendo poi con l’invito per l’utente ad accedere al sito per elaborare manualmente il rimborso aggiornando le informazioni del proprio account. Tutto fatto e pronto per una boccata di ossigeno e una piccola nuova liquidità? No: nonostante questa mail, il rimborso non arriverà mai.

Rimborso INPS 250 euro: perché non lo riceverai

Rimborso INPS: non lo riceverai per questo motivo
Phishing (foto Adobe – Vostrisoldi.it)

La mail esiste ma il rimborso di 250 euro no. Si tratta dell’inganno più vecchio di internet: il phishing. Uno dei crimini online più diffusi in cui si cerca di circuire l’utente con falsi pretesti per “pescare” e dunque rubare informazioni personali. È ciò che sta coinvolgendo l’INPS, che sul proprio sito ha già messo in allarme i suoi clienti su come comportarsi nel caso si ricevesse questa mail. La prima cosa da non fare è cliccare sul link allegato: una volta aperto si verrebbe rimandati a una presunta pagina di atterraggio simile a quella dell’INPS ma del tutto falsa.

Se anche si dovesse atterrare su questa finta webpage, non si devono assolutamente fornire i propri dati personali o i codici di sicurezza dell’account. Si tratta di dati sensibili che verrebbero rubati per finire venduti, a nostra insaputa, chissà dove e chissà a chi. L’INPS ha poi ricordato che non è sua prassi inviare comunicazioni di dati sensibili via mail. I link cliccabili, invece, solo in caso di iniziative proprie come la rilevazione di Customer Experience, dove l’utente può credere a determinati servizi, in piena sicurezza.

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