Assegno di mantenimento: puoi non pagarlo e non infrangere la legge

L’assegno di mantenimento è una somma dovuta da uno dei due coniugi separati per sostenere l’ex compagno o i figli non autosufficienti. In questi casi si può evitarne il pagamento in modo legale.

Quando una coppia si separa e ha dei figli in comune, non è raro che il coniuge con la possibilità economica maggiore sia tenuto a dare un assegno di mantenimento mensile per aiutare l’ex compagna (o compagno) e gli eventuali figli non ancora in grado di mantenersi da soli. Si tratta di una somma decisa dal giudice e che si basa sul numero di figli e sul patrimonio della persona che dovrà pagarlo.

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Coppia in fase di separazione (Canva) – VostriSoldi.it

Si tratta di un vero e proprio debito che è dovuto alla controparte, e che in caso non venga onorato, può avere anche ripercussioni legali che in alcuni casi può arrivare anche al pignoramento dei beni. Ci sono tuttavia delle eccezioni assolutamente legali quando si può evitarne il pagamento senza aver timore di ripercussioni per ciò che concerne la legge.

Assegno di mantenimento, ecco i modi assolutamente legali per non pagarlo

Nel caso la persona obbligata al pagamento dovesse avere una variazione del reddito, ovvero rimanere disoccupato o andare in cassa integrazione o avere rovesci finanziari, l’assegno di mantenimento potrà essere diminuito o addirittura cancellato, ovviamente con sentenza del giudice, senza avere conseguenze legali.

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Separazione legale (Canva) – VostriSoldi.it

Anche nel caso in cui il matrimonio dovesse essere annullato dalla Sacra Rota, i coniugi non potranno avere nessuna pretesa sul patrimonio dell’altro, in quanto ha valenza anche retroattiva. Altro elemento per cui non ci può essere richiesta di mantenimento è nel caso in cui al beneficiario viene addebitata la separazione. Ciò viene deciso dal giudice basandosi su dati oggettivi.

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Coppia che si sta separando (Canva) – VostriSoldi.it

Infine, non si è tenuti al mantenimento nel caso l’ex coniuge avesse l’adeguata capacità lavorativa o percepisse redditi in nero, o qualora i figli non studiassero con regolarità o fossero diventati nel frattempo maggiorenni. Allo stesso modo, nel caso l’ex partner dovesse aver iniziato una nuova convivenza o si fosse risposato, decade l’obbligo e si può richiederne l’esenzione.

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