IA, come sapere se un testo è stato generato dall’Intelligenza Artificiale?

Lo sviluppo della tecnologia legata all’intelligenza artificiale in grado di produrre testi e immagini porta a una domanda sempre più pressante e che riguarda la possibilità di capire se un testo è frutto di una mente umana o se sia stato generato da una IA. Per capirlo è stato messo a punto uno strumento: ma funziona?

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Riconoscere un testo generato (foto canva – vostrisoldi.it)

Uno dei temi che riguardano la tecnologia e che è arrivato anche nelle discussioni generali è di certo quello che può fare l’Intelligenza Artificiale in termini di produzione creativa. Le immagini generate a partire da una serie di richieste o i testi prodotti ponendo al sistema automatizzato una domanda precisa sono ora sempre più disponibili online. Un caso eclatante ha riguardato molto di recente il portale CNET.

Questo sito specializzato in tecnologia ha infatti già scritto e pubblicato più di 70 articoli generati da un’intelligenza artificiale e poi postati online dopo un controllo attento da parte di un editor umano. Ma la domanda rimane: esiste un sistema per riconoscere un testo generato da un Intelligenza Artificiale? In realtà ne esiste almeno uno prodotto dalla stessa società che ha realizzato proprio il sistema di scrittura a base di Intelligenza Artificiale più famoso del momento.

Un tool per capire se il testo è generato o organico

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Lavorare con le IA (foto canva – vostrisoldi.it)

Prima di passare a parlare effettivamente di questo tool realizzato da OpenAI, la società responsabile di aver introdotto sul mercato mondiale ChatGPT, occorre fare una premessa che viene da alcune considerazioni portate avanti da esperti in tecnologie emergenti. Stando infatti a diversi studiosi, ancora per un po’ scoprire se un testo è stato realizzato da un essere umano o se non è invece frutto di un’intelligenza artificiale potrebbe essere abbastanza facile.

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Si tratta di andare a guardare quanto il testo sia infatti ripetitivo nelle strutture e nella sintassi. Ma sono gli stessi esperti, come per esempio Tom Goldstein della University of Maryland, a mettere in guardia sul fatto che un domani, a forza di insegnare alle Intelligenze Artificiali come funziona il linguaggio umano, distinguere un prodotto artificiale da uno organico potrebbe diventare pressoché impossibile. Ma questo è uno scenario che lasciamo agli anni a venire. Per ora, pur con tutta una serie di caveat e di limitazioni, OpenAI si prepara a lanciare un classificatore che ha l’ambizione di riuscire a distinguere un testo generato dall’Intelligenza Artificiale da uno prettamente umano.

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Con un buon livello di onestà, comunque, il sistema che si chiama semplicemente AI classifier viene ancora definito come non completamente affidabile. Uno dei limiti che per ora riduce l’affidabilità è il fatto che funziona solo per i testi in lingua inglese. Un altro limite viene dal fatto che il classificatore potrebbe dare una valutazione non corretta su testi troppo brevi o su testi che sono per loro stessa natura molto organizzati schematici e ripetitivi.

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