INPS: cos’è la ricongiunzione dei contributi e come ottenere di più

Hai mai sentito parlare di ricongiunzione dei contributi? È qualcosa che può spettarti? Scopriamo di che cosa si tratta e come ottenerla

Avere un lavoro che possa garantire un futuro tranquillo, non è da tutti. In Italia purtroppo, la questione lavorativa è sempre una dota dolente, anche se i contratti lavorativi nel nostro paese, sono in aumento. Una buona piccola notizia, nonché una speranza, se si pensa al caro vita che continuamente continua a cresce, e che nonostante le misure di sostegno introdotte dal Governo, continua a creare non pochi problemi a tante famiglie italiane.

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Ricongiunzione dei contributi: di cosa si tratta? (foto Adobe Stock – vostrisoldi.it)

E avere un lavoro stabile e correttamente riconosciuto, oltre che donare una prospettiva migliore alla fine di ogni mese, consente anche di poter contare su una pensione sostanziosa, o se non altro dignitosa. E sul tema pensioni, sono tanti gli utenti che si stanno spaventando: sia per comunicazioni ricevute dall’INPS via posta, che sta prendendo alla sprovvista molti utenti. Così come la tredicesima: sapevi che diversi pensionati non la riceveranno per anni? Inoltre, si sente parlare sempre più spesso di ricongiunzione dei contributi. Ma di cosa si tratta, e chi può usufruirne?

Ricongiunzione dei contributi: cos’è?

Spesso in materia di pensioni si è parlato di ricongiunzione di contributi. Innanzitutto, di cosa si tratta? In sostanza, per ricongiunzione dei contributi si intende un trasferimento, di tutte le posizioni assicurative previdenziali differenti, in un unico fondo pensionistico. Un istituto che consente tale passaggio ed è oneroso. Si unificano, di fatti, le posizioni assicurative affinché possa essere un solo ente previdenziale ad erogare la pensione, a dispetto dei contributi versati a più enti.

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Ecco cos’è la ricongiunzione dei contributi (foto Adobe Stock – vostrisoldi.it)

Una volta fatta questa chiarezza, la novità sta sul processo oneroso. Infatti, ci sono delle novità: in questo modo gli oneri per l’accesso alle pensioni saranno ridotti. In più, coloro che hanno aderito e maturato anni nella gestione separata potranno sfruttarla a pieno. I contributi in trasferimento hanno un tasso di trasferimento. Tale tasso, causa inflazione, non è di certo basso. La novità sta nel suo ricalcolo. Infatti, sarà effettuata una media che sarà calcolata sulla base di 5 anni. Tale calcolo, inoltre, è in riferimento alla percentuale di crescita del Prodotto Interno lordo.

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A chi spetta la ricongiunzione dei contributi? (foto Adobe Stock – vostrisoldi.it)

Chi necessita di andare in pensione, può quindi far fede agli anni contributivi maturati e per permettere al processo di filare via spedito. Ad oggi non è completamente protocollata tale ricongiunzione della gestione separata, ed è stata anche oggetto di sentenze giudiziarie. Ma tale novità può di certo favorire la gestione in essere, permettendo di usufruire degli anni di gestione separata.

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