Pagamento tramite voucher: va inserito nella dichiarazione dei redditi?

Facciamo chiarezza su cosa va inserito nella dichiarazione dei redditi: il voucher è un metodo di pagamento che ancora resta circondato da tantissimi dubbi. 

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Pagamento tramite voucher (Foto da Canva) – Vostrisoldi.it

Il voucher rappresenta un metodo di pagamento sfruttabile dai datori di lavoro per remunerare un’attività svolta da un dipendente occasionale. Si tratta di lavori discontinui nel tempo e saltuari. Tuttavia, in molti sorge ancora un dubbio: il voucher va inserito nella dichiarazione dei redditi?

Il denaro percepito tramite voucher è esente da ogni tipo di imposizione fiscale e non va ad incidere sullo stato di occupazione o disoccupazione. Può, inoltre, essere cumulato tranquillamente con i trattamenti pensionistici. Pur non stipulando alcun tipo di contratto, il lavoratore può beneficiare di prestazioni quali copertura assicurativa INAIL in caso di infortunio sul lavoro. Si tratta anche di una tipologia di lavoro che prevede il versamento dei contributi previdenziali.

Soldi tramite voucher: rientrano nella dichiarazione dei redditi?

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Pagamento tramite Voucher (Foto da Canva) – Vostrisoldi.it

Trattandosi di somme esenti da qualunque tipo di tassazione, i redditi derivanti da lavoro occasionale non vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi. Dunque, da un punto di vista fiscale, questa tipologia di remunerazione non concorre alla formazione del reddito.

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L’incasso netto di chi ha condotto il lavoro resta pulito da ogni imposta e può cumularsi con ammortizzatori economici come Naspi e Dis Coll (rientrando in determinati limiti), prestazioni di integrazione al reddito quali trattamenti pensionistici e reddito di cittadinanza.

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Inoltre, un familiare che percepisce reddito da prestazione saltuaria non concorre al raggiungimento dei 2840.51 euro per il limite del carico fiscale: ciò significa che un familiare a carico può percepire fino ad un massimo di 5000 euro e restare fiscalmente a carico del nucleo familiare. Gli altri componenti possono continuare a beneficiare delle detrazioni in busta paga e tutte quelle spettanti per via delle spese sostenute per il familiare o coniuge a carico (come, ad esempio, spese di tipo medico o sanitario). Superata la soglia dei 5000 euro, invece, il familiare lavoratore non può più essere considerato a carico e gli altri componenti del nucleo non fruiranno più delle agevolazioni previste.

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